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Gli abrasivi odierni hanno prestazioni inconcepibili solo 20 anni fa. Questa tipologia di utensili si può affermare che è praticamente nata insieme all’essere umano quando ha incominciato per abrasione a realizzare utensili di pietra. La sabbia poi è sempre stata usata per rifinire oggetti e togliere l’ossido dagli utensili in ferro.
Lo smeriglio ha rappresentato un salto notevole in avanti nella lavorazione e finitura dei metalli.
Il corindone naturale sotto forma di pietra arriva in Italia dall’isola greca di Naxos, il suo nome però risale all’utilizzo della pelle di uno squalo, lo smeriglio, per rifinire oggetti in legno.
Questi macigni arrivavano via nave a Genova e poi caricati su vagoni ferroviari alla Bovisa nello stabilimento italo-francese della S.I.S. Società Italiana Smeriglio.
Nei piazzali si provvedeva ad accendere dei falò per scaldare i macigni che venivano rotti a colpi di mazza, quindi i pezzi ottenuti potevano essere passati al frantoio.
Con le sabbie ottenute si producevano mole e abrasivi flessibili su carta e su tela.
Un grande avanzamento si è ottenuto con la produzione degli abrasivi moderni ottenuti in forni ad induzione, di grande purezza e di qualità costante.
In tempi più vicini a noi si è diffuso l’utilizzo di abrasivi cosiddetti ceramici che a causa della loro struttura resistono più a lungo e offrono buone prestazioni su leghe tenaci.
Ora il prossimo passo sarà superare lo storico limite che sempre ha rappresentato nelle scale di durezza “il diamante” .
Ci sono notizie di nano abrasivi che hanno superato questa soglia, in fase sperimentale .